E’ lo standard stesso a definire l’Alano, l’Apollo delle razze canine per le sue forme statuarie che devono caratterizzare entrambe i sessi, anche se non deve mancare uno spiccato diformismo sessuale: il maschio deve avere una struttura più grossa, ossatura più pesante, cranio più massiccio e muso più profondo; mentre la femmina deve avere forme più delicate e contenute. Una struttura così imponente si accompagna a un carattere totalmente devoto al padrone: si dice, infatti, che l’Alano abbia un comportamento allelomimetico, tenda cioè ad imitare ciò che fa il compagno umano, tanto è vero che molti soggetti della razza sono soliti sedersi sul divano col solo posteriore o dormire sul letto con la testa sul cuscino. La sua diffusione in Italia si mantiene pressocchè costante, con circa 1000 soggetti iscritti ogni anno. Per quanto riguarda i colori, attualmente  trovano molti consensi i blu, gli arlecchini e i neri, in misura minore i fulvi e i tigrati. A una buona diffusione corrisponde un livello molto alto per la qualità, con soggetti che riescono a vincere nelle competizioni più prestigiose.

Alano: colore per colore

Diverse sono le colorazioni ammesse dallo standard di razza. Fulvo: dal giallo oro chiaro al giallo oro intenso con maschera nera, poco desiderate le macchie bianche al petto e ai piedi. Tigrato: varie tonalità di tigrature su fondo fulvo che devono essere marcate e non sbiadite, non ammesse macchie bianche. Nero: nero lacca, ammesse macchie bianche al petto e ai piedi, da penalizzare blu con sfumature fulve o nere. Arlecchino: macchie a contorno strappato ben distribuite su tutto il corpo, non desiderata la moschettatura o macchie eccessivamente larghe. Mantel: nero sul corpo, macchie bianche al muso, al collo, al petto e al ventre, gli arti possono presentare balzane e la parte terminale della coda bianca. Platten: colore di fondo bianco con grandi chiazze nere, a volte è presente qualche moschettatura. Grautiger o blu arlecchinato: macchie nere strappate su fondo grigio con qualche macchia bianca. Nle 1976 è entrato in vigore in Italia un regolamento proposto dalla Società Italiana Alani, per pianificare gli accoppiamenti tra le varietà di mantelli ed evitare la nascita di cuccioli con colori ‘sbagliati’.

Alano Merle

 Finalmente con la pubblicazione del nuovo standard l’Alano merle è stato ufficialmente riconosciuto e i soggetti di questo colore non saranno più passibili di squalifica, anzi potranno essere iscritti ai Libri Genealogici, partecipare alle esposizioni ed essere giudicati insieme ai fratelli bianconeri e arlecchini; sul pedigree, però, deve comparire la dicitura ‘non ammesso alla riproduzione’. La selezione di questa varietà, conosciuta anche come blu arlecchinato o grautiger, è ancora recente ed è più facile vedere un buon numero di soggetti in altri paesi, come la Francia. Una colorazione ideale deve presentare macchie nere strappate su fondo prevalentemente grigio, più o meno scuro. Il bianco non deve essere predominante ma localizzato a una piccola macchia ai piedi, sul petto o come lista sulla fronte. Dal punto di vista genetico gli Alani merle non differenziano dagli arlecchini, in quanto il mantello arlecchino è provocato dalla stessa coppia di geni responsabili dell’arlecchino a fondo bianco.