C’è molto sangue blu nella storia di questo gigante: non solo deve il nome al conte Niels Frederick Sehested di Broholm, ma è stato anche molto amato dai regnanti di Danimarca, uno su tutti re Federico VI che ne ebbe diversi esemplari, tutti di nome Tyrk. Nelle vene del Broholmer scorre sangue di Mastiff e di Alano e solo verso la fine del 700 cominciò l’allevamento in purezza.

La storia del broholmer

Nel 1975, un gruppo di appassionati fondò un sodalizio che prese poi il nome di Broholmerselkabet, Società per la ricostruzione del Broholmer. E’ una razza rara: ne esistono, infatti, circa 850 esemplari in tutta Europa, approvati e riconosciuti dal Club danese, 18 dei quali in Italia. I danesi, infatti, non amano esportare i loro esemplari, desiderano seguirli nella crescita e cederli all’estero, per loro, significa venderli. Da novembre 2012, Vanda Baldaccini, prima importatrice e allevatrice di questa razza in Italia, ha firmato un accordo di cooperazione internazionale con il Club Danese che, oltre a intensificare i rapporti, agevola l’assegnazione di nuovi cuccioli.

Il carattere del Broholmer

Secondo lo standard, il Broholmer è calmo, di carattere equilibrato, amichevole ma anche vigile e sicuro di se stesso; sono considerati difetti il carattere feroce e aggressivo, oppure timido e pauroso. Pur essendo un cane di grande taglia, unisce a una impressionante fisicità doti di intelligenza e sensibilità non comuni. E’ forte di carattere, molto amichevole e indipendente, piuttosto equilibrato, calmo, costante, tranquillo ma, allo stesso tempo, vigile e attento, sempre ben disposto con le persone che conosce. E’ un cane nato per vivere insieme alla famiglia, convive bene con i bambini, essendo affidabile e protettivo; ama conoscere posti nuovi e accompagnare il padrone nelle sue passeggiate. Il broholmer è un guardiano favoloso e non ha bisogno di essere stimolato in questo suo compito, lo ricoprirà naturalmente; nel suo lavoro di custode è attento a tutto quanto accade all’interno e all’esterno della proprietà, segnalando che qualcosa non va con un abbaiare sonoro, convincente e mai vano. Convive pacificamente con gli altri animali domestici, ma va tenuto conto che il maschio può avere una certa tendenza alla dominanza. Ha bisogno di un’educazione decisa e amorevole, oltre che di una dose quotidiana di attenzioni, coccole e carezze. A causa delle dimensioni ragguardevoli, una sua sistemazione in appartamento, pur essendo possibile, non è l’ideale che è, invece, costituita da un ambiente rurale che gli dia la possibilità di muoversi in libertà, ma questo non deve significare abbandonarlo a se stesso (i danesi, addirittura, vogliono sapere dove vivrà il cucciolo prima di decidere se affidarlo o meno). Per la sua salute mentale e fisica necessita di esercizio fisico costante ed è meglio che non faccia le scale, nemmeno da adulto.

Come e dove si allevano i Broholmer

Non è semplice allevare un Broholmer: il Broholmerselskabet, Club danese ufficiale della razza ha, infatti, stabilito, regole rigorose (con l’approvazione della FCI) per poter diventare allevatori e i test per la riproduzione si svolgono esclusivamente in Danimarca. La razza è attentamente monitorata: ogni anno, nel mese di agosto, presso, il castello di Broholm (sull’isola di Funen, antica residenza di Niels Fredericj Sehested) si svolge un grande raduno che riunisce oltre a tutti gli appassionati, i rappresentanti dei quattro paesi (Svezia, Germania, Finlandia e Italia) e partner ufficiali per consolidare le linee guida del club.