Anche se oggi è un apprezzato cane da salotto, le origini del Bouledogue Francais sono tutt’altro che altolocate, dal momento che il tipo cominciò ad essere fissato da appassionati che vivevano nei quartieri popolari di Parigi intorno al 1800. Il loro obiettivo non era il cane da compagnia, piuttosto un piccolo bullo, cacciatore di topi.
La storia e l’evoluzione del Bulldog Francese
E’ verso la fine del XIX secolo che la razza riesce a far breccia nell’alta società, grazie al suo carattere gioioso. Da allora il Bouledogue è andato incontro a un crescente numero di consensi, tanto che in Francia è la seconda razza da compagnia, dopo il Cavalier King. Anche il Italia, il Bulldog francese è un cane che piace tanto è vero che le sue quotazioni sono il crescita con 712 esemplari registrati nel 2010, 845 nel 2011 e 983 nel 2012. Il colore può essere fulvo, uniforme con maschera più o meno scura oppure tigrato con striature verticali scure su fondo fulvo in cui le tigrature possono essere da media a forte diffusione, ammesse macchie bianche in modesta proporzione sul petto. Viene chiamato caille il mantello a fondo bianco con macchie di media grandezza o predominanti. I colori non ammessi sono: il nero focato, il grigio topo e il marrone. Nel 1912 il mantello fulvo fu escluso dallo standard, ma la scoperta che i capostipidi erano proprio di questo colore ha fatto si che fosse di nuovo selezionato ed è stato riammesso nel 1995. L’Enci rilascia i pedigree prevedendo tre colori: bringè, bianco e fulvo. Capita di trovare in rete annunci di soggetti con manto blu, ma il club di razza francese ha ribadito che questo colore non è permesso in quanto non è possibile associarlo a una qualche forma di alopecia. Il bulldog francese è un piacevole compagno che, per le sue dimensioni, ben si adatta alla vita in appartamento. Del suo progenitore, il bulldog ha mantenuto un carattere ardito e audace, una sicurezza di sé e una consapevolezza della propria forza che lo rendono un valido guardiano, pronto a segnalare un eventuale pericolo ma anche, se necessario, ad affrontare il nemico rivelando un atteggiamento protettivo verso la famiglia. Tendenzialmente riservato nei confronti di chi non conosce, ama vivere a stretto contatto con la famiglia a cui è legato da un rapporto fortissimo; in casa sa essere, da un lato, sempre allegro e giocoso; dall’altro dignitoso e non invadente. Va d’accordo con i bambini, di cui diventa un inseparabile compagno di giochi. Può rivelarsi un po’ testardo, soprattutto se maschio e, per il suo carattere forte e deciso, tende a obbedire ai comandi solo se li ritiene motivati. Con i suoi simili non è un attaccabrighe, ma se sfidato sa farsi rispettare.
Come educare il bulldog francese
Essendo intelligente ma anche cocciuto, docile e mai sottomesso, la corretta educazione di un bulldog francese deve essere improntata non tanto sulle maniere forti quanto sulla capacità del padrone di instaurare con lui un rapporto così profondo che il cane arrivi a obbedire volentieri ai comandi pur di compiacerlo. E’ totalmente devoto al padrone ed è molto attaccato a lui, per questo non ama stargli lontano e va abituato fin da cucciolo a restare qualche ora da solo a casa. Durante la crescita è sconsigliabile sottoporre le sue articolazioni a eccessive sollecitazioni evitando di fargli fare salti da divani e poltrone o salire le scale, ma anche da adulto è bene che non faccia salti esagerati onde evitare che le pesanti ricadute sul terreno abbiano ripercussioni sulla sua colonna vertebrale.