A ben vedere la storia sarebbero stati i pastori americani a importare dall'Australia le pecore necessarie per la produzione industriale della lana; pecore di origine basca come i cani che arrivarono insieme alle greggi. Indipendentemente dalla provenienza, quel che è certo è che questi cani, chiamati inizialmente Little Blue Dogs (piccoli cani blu) divennero una presenza fissa nei ranch di tutti gli Stati Uniti e sempre più apprezzati nella conduzione del bestiame. Negli Usa, del resto, l'Australian Shephercl gode di una diffusione superiore a qualsiasi altra parte del mondo, ma anche in altri Paesi il suo apprezzamento è in costante crescita: mentre in Spagna, Gran Bretagna, Olanda e Germania la sua presenza è abbastanza circoscritta. Per quanto riguarda l'Italia, da noi l’Ausie (come viene soprannominato) si sta diffondendo in modo poco monitorabile perché ai cani regolarmente registrati ai Libri Genealogici ci vanno aggiunti quelli che non lo sono, un’abitudine purtroppo negativa che non consente di avere dati attendibili. E’ certo però che quanto a numeri, l’Aussie figura al terzo posto tra i cani da pastore dietro al Pastore Tedesco e al Border Collie.
Il carattere dell’Australian Shepherd
L’Australian Shepherd sta avendo un L. NS crescente successo tra i cinofili che non devono però dimenticare che resta un cane da lavoro e, come tale, ha bisogno di essere impegnato fisicamente e mentalmente in qualche attività, sportiva o non, per sfogare le sue energie ed essere davvero felice. D'altra parte è fondamentale lavorare con lui anche sulla calma, per far sì che possa amare la vita casalinga e apprezzare il divano accanto al padrone. Un Aussie che venisse lasciato solo tutto il giorno o portato fuori solo per le sue necessità fisiologiche, sarebbe un cane frustrato, triste e persino distruttivo. Il suo carattere è eccezionale, ma va capito e gestito al meglio per poterlo apprezzare. È una razza caratterizzata da grande equilibrio ma, nei confronti degli sconosciuti, mantiene una certa diffidenza il che la rende valida anche per la guardia. In casa è, invece, un cane solare, gioioso e allegro; con i bambini, è sempre disponibile al gioco, ma bisogna insegnare a entrambi come comportarsi. Molto intelligente, instaura con il padrone un legame forte caratterizzato da uno spiccato spirito dí collaborazione e ciò rende la sua educazione relativamente semplice. È tendenzialmente ben disposto con i suoi simili che vede più come compagni di gioco che come antagonisti, ma sa anche farsi rispettare quando viene provocato».
Non si sbaglia a definire l'Aussie una razza americana: proprio negli Stati Uniti, in Arizona per l'esattezza, venne fondata, nel 1957, l'Asce (acronimo di Australian Shepherd Club of America) che ancor oggi si occupa delta tutela e della selezione della razza.
Un cane impareggiabile al lavoro
L'Aussie è universalmente riconosciuto come razza da lavoro; per la precisione, come dice lo standard, è un: «cane da pastore da fattoria e poderi» e come tale è molto apprezzato nei ranch e nelle fattorie per le sue qualità: dalla notevole resistenza alla abilità nel condurre il bestiame; dal saper cambiare repentinamente andatura all'adattamento a qualsiasi tipo di terreno. Nonostante il nome lo identifichi come cane da gregge, l'impiego dell'Aussie è, in realtà, stato soprattutto quello di bovaro, essendo stato selezionato anche per la conduzione delle grandi mandrie di vitelli, per separarli al momento della marchiatura e spingerli nei recinti.
BEN DIVERSO DAL BORDER
Se a un profano l'Aussie può ricordare il Border Collie, è bene sottolineare che si tratta di due razze completamente diverse nel metodo di lavoro, perché selezionate per attività e territori differenti. La prima disuguaglianza balza subito "all'occhio" ed è l'attitudine a tenere sotto controllo gli animali con lo sguardo: il Border Collie mantiene il contatto con il gregge non tanto fisicamente quanto con la forza del suo sguardo definito "ipnotico"; l'Aussie, invece, lavora più a contatto con gli animali mantenendo una posizione eretta, necessaria per poter schivare i calci del bestiame. Mentre il Border abbaia poco, l'Aussie di più perché ha a che fare con animali di natura più testardi e più difficili da tenere a bada e non di rado si trova costretto a "pinzare" i garretti degli animali più recalcitranti per spingerli in una determinata direzione o recuperarli se si staccano dalla mandria.