Cani al lavoro: una forza della natura

 Non c'è davvero campo in cui il cane non possa affiancare l'uomo e gra­zie alla sue doti essere decisivo nell'affrontare determinate situazioni. Che si chia­mino cani antiesplosivo o EDD (Explosive Detection Dog), i cani impiegati nella ricerca di sostanze esplosive, in tempo di pace carne in tempo di guerra, si sono rivelati e si riveleranno sempre fondamentali per salvare tante vite umane.

I cani in polizia

Presso il Centro allevamento e addestramento cani della Polizia, a Nettuno, vengono addestrati i cani nelle più diverse mansioni: antidroga, ricerca e soccorso, cani antiesplosivo. Per questi ultimi, a differenza degli altri, il premio non consiste nell'avere il gioco preferito ma nel cibo, sono perciò abituati a mangiare esclusivamente cibo secco che costituisce anche la ricompensa per la loro attività. Vengono scelti cani di buon carattere, in grado di lavorare assieme ad altri "colleghi", con un potente olfatto ma che siano molto voraci, in modo che trovino nel cibo la loro massima gratificazione. La razza che risponde meglio a questi requisiti è il Labrador, tanto che gli agenti americani dell'ATF (Bureau of Alcohol, Tabacco, Firearms and Explosive, l'agenzia governativa americana che si occupa di antiterrorismo, armi da fuoco ed esplosivi) hanno coniato lo slogan: c<It's time to cali the Lab!»(è arrivato il momento di chiamare il Lab) giocando sul doppio senso del termine Lab, inteso sia come Labrador e sia come laboratorio. L'addestramento iniziale è lo stesso impiegato dall'ATF, si basa sul gioco della ruota e serve per addestrare il cane alla discriminazione degli odori. Si tratta in pratica di una piccola giostra che, fissata a terra, ha dei bracci alle cui estremità vengono messi dei contenitori in cui odori vari, detti "distrattori" (pasta di acciughe, dentifricio, shampoo o cibo in genere) vengono mescolati a circa 20 sostanze base utilizzate per la preparazione di ordigni esplosivi, la cui combinazione può portare alla creazione di 19 mila tipi di ordigni. Se il cane fiuta l'esplosivo, mentre la ruota gira, si siede (l'unico comando previsto il "sit" seduto) segnalando al conduttore che qualcosa non va e aspettando la meritata ricompensa in crocchette. Analoga prova viene ripetuta su un "muro" nella cui cavità vengono messi i barattoli, per abituare il cane a fiutare a diverse altezze.

I cani nell’esercito

"Ubique Securítatem Feremus" (dovunque portiamo sicurezza) è il motto dell'Unità cinofila antiesplosivo dell'Esercito italiano, quasi tutti Pastori Tedeschi e Pastori Belga Malinois, che vengono formati e sottoposti a un addestramento della durata di circa un anno presso il Gruppo Cinofilo dell'Esercito, nato a Grosseto il primo luglio 2002. I nuclei cinofili vengono principalmente impiegati a favore dei contingenti militari all'estero ma, all'occorrenza, possono essere impiegati sul territorio nazionale con compiti di sorveglianza di obiettivi strategici per il Paese, di ricerca armi e munizioni e di "bonifica" di aree e infrastrutture. Insieme ai loro conduttori sono inviati nelle zone più "calde" del pianeta; con il loro incredibile fiuto possono salvare la vita di militari e civili finiti in un campo minato, contribuire a individuare ordigni nascosti o controllare i veicoli che entrano nei campi e, ancora, bonificare un'area in pochissimo tempo.