Belle, colorate e a volte un po’ magiche, le farfalle rappresentano una delle meraviglie più attraenti del regno animale. Scopriamone insieme le caratteristiche e la fisiologia.

Fisiologia delle farfalle

Le farfalle o Lepidotteri rappresentano uno dei piú grandi ordini degli Insetti Pterigogenei. Gli adulti hanno capo mobile, occhi composti, antenne allungate, formate da un numero vario di articoli ed aventi forme diverse (clavate, seghettate., filiformi, ecc.). L'apparato boccale è succhiatore; le mandibole sono ridotte e le prime mascelle formano una proboscide, o tromba, atta a succhiare sostanze fluide, che, in posizione di riposo, l'insetto tiene arrotolata a spirale sotto il capo. Talvolta la proboscide manca del tutto e ciò si verifica in quelle farfalle che da adulte non si nutrono; altre volte la proboscide è breve, rigida, atta a praticare fori nei favi delle api dai quali succhia il miele. Il capo si continua nel torace, che nella porzione prossimale, detta protorace, può presentare due espansioni aliformi dette patagi. Le ali, due anteriori e due posteriori (le prime di solito piú ampie), sono membranose, di forma varia, ricoperte di squame variamente colorate disposte ad embrice, fisse o caduche; le ali posteriori possono presentare anche ipermorfismi ornamentali (Papilio, Urania). Le nervature delle ali anteriori e posteriori possono essere eguali o diverse; ciò ha valore sistematico ed infatti in base alle nervature delle ali si distinguono i due sottordini dei Lepidotteri Omoneuri (a nervature eguali) e Lepidotteri Eteroneuri (a nervature diseguali). In talune famiglie vi sono femmine con ali ridotte od addirittura mancanti (Limantridi, Psichidi). Le ali dei maschi di molte specie presentano alcune zone con squame odorifere (androconi.). L'addome è saldamente unito al torace: ha forma variabile ed è sempre privo di cerci. Nelle femmine può presentare due distinte aperture genitali, di cui una serve per deporre le uova, l'altra è usata per l'accoppiamento.

Le dimensioni delle ali sono quanto mai variabili: da pochi mm. di apertura alare nelle Nopticula dei nostri paesi, attraverso una estesissima gamma di forme e di dimensioni si perviene ai 280 mm. di apertura della Thysania agrippina, delle regioni tropicali. Il volo delle farfalle può essere rapido e sicuro oppure indeciso o come trepi-dante; ad ogni modo esso le spinge ad accostarsi ai fiori, senza tuttavia posarsi su di essi, raggiungendo il nettare (del quale si nutrono) mediante estrofiessione della proboscide. Talune farfalle sono dotate di grande resistenza al volo e possono compiere vere migrazioni da una regione all'altra o sorvolare i mari, come fanno talune specie di Sfingidi, che sorvolano il Mediterraneo dalle coste africane a quelle italiane. Le farfalle sono, in grande maggioranza, insetti a sessi distinti; talora esiste vistoso dimorfismo sessuale. Le femmine puberi emanano un caratteristico odore (percettibile a volte anche dall'olfatto umano), che richiama i maschi; questi a loro volta, da speciali organi odoriferi posti sulle antenne e sulle zampe emettono odori pronubi. Non è' frequente anche la partenogenesi, sia accidentale (Bombix mori), sia normale (Psichidi). Pure non è rara la neotenia (nelle femmine di Geometridi e Psichidi).

Le farfalle sono ovipare e la viviparità osservata nelle Danaidi è un caso eccezionale. Presentano mimetismo fanerico e crittico; sono insetti pronubi, compiendo, con il loro spostarsi da fiore a fiore, la fecondazione incrociata delle piante e sono quindi, sotto questo aspetto, di grande utilità per il mondo vegetale. Da adulte le farfalle non sono dannose ad alcuno, fatta eccezione della farfalla testa di morto (Acherontia atropos), che è dannosa alle api. Le farfalle danno vita a un'industria artigianale caratteristica che si vale delle ali o di tutto il corpo dell'animale per confezionare oggetti ornamentali, soprammobili, piatti, ecc. Vario è il modo di cattura delle farfalle, anche in dipendenza delle loro abitudini, e vario è il modo di conservazione dopo la morte. Le farfalle sono anche oggetto di caccia e di scambio da parte di appassionati collezionisti, all'interesse dei quali si deve spesso la classificazione e la descrizione di talune specie.

Lo stadio adulto nella vita delle farfalle non rappresenta che la fase piú vistosa, ma non sempre piú interessante dal punto di vista biologico in generale (e, come si vedrà, economico), della loro metamorfosi che è completa (Insetti olrimetaboli).
Le larve (dette volgarmente bruchi o eruche o rughe o bigatti) sono allungate, cilindriche, con capo convesso, apparato boccale masticatore, labbro inferiore con papilla sericipara da cui fuoriesce un filo, la seta, secreto dalle ghiandole sericigene del tipo delle salivari. Sono provviste di zampe corte, terminanti con un'unghia, poste ai lati di ciascuno dei 3 segmenti toracici; alcuni dei segmenti addominali, che sono 10, possono presentare false zampe non articolate. Sul corpo delle larve si notano verruche e rilievi variamente e talora vistosamente colorati e tubercoli piliferi di primo e secondo ordine, cui si dà importanza nella classificazione.

La seta, che buona parte delle larve elaborano, serve ad esse per costruire il bozzolo, tutto di seta od impastato di seta ed altri materiali, entro cui esse stesse si racchiudono quando si avvicina la metamorfosi che le muta in crisalidi; l'uomo, fin dall'antichità ha scoperto che la seta di taluni bozzoli può essere filata e tessuta, cosicché le larve delle farfalle hanno dato origine ad un'importante industria tessile.