Gli anfibi rappresentano una classe di Cordati appartenente al sottotipo dei Vertebrati (in alcune vecchie classificazioni, chiamata anche dei Batraci) e differenziatasi sul finire del Devoniano e durante le prime fasi del Carbonifero. Gli anfibi ebbero il massimo sviluppo dalla metà del Carbonifero alla fine del Permiano. Durante il Trias subirono una forte rarefazione ed in seguito le forme sopravvissute si modificarono fino a trasformarsi negli anfibi attuali.

Caratteristiche degli anfibi

Tenendo conto solo delle forme ora viventi gli anfibi si distinguono dagli altri Vertebrati per un complesso di caratteri assai spiccati. Essi hanno il corpo rivestito di pelle nuda e sempre umettata da uno strato di muco secreto dalle numerose ghiandole cutanee, che in alcune specie, come nei rospi e nelle salamandre, secernono liquido venefico. La loro pelle (normalmente soggetta a muta completa) è colorata per presenza di pigmenti e inoltre è soggetta a cambiamenti di colore, dovuti alla presenza di cromatofori nello spessore del derma. La colonna vertebrale degli anfibi è costituita da un numero variabile di vertebre, ed è suddivisa nelle regioni cervicale, toracica, sacrale, caudale. La regione cervicale è costituita da una sola vertebra senza coste; la regione toracica possiede vertebre in numero variabilissimo da ordine a ordine; la regione sacrale nella maggior parte dei casi è costituita pur essa da una sola vertebra, la quale si articola per mezzo di processi trasversi con le ossa del bacino; la regione caudale presenta invece un numero molto variabile di vertebre, spesso munite di un arco emale negli anfibi a coda bene sviluppata, oppure saldate insieme a formare un unico osso stiliforme, detto urostilo. Il sistema muscolare è costituito secondo il piano generale della muscolatura dei Vertebrati. Il cervello ha struttura semplice, con emisferi molto voluminosi, ampi ventricoli laterali; il cervelletto è ridotto a una sottile lamina trasversale che limita in avanti il quarto ventricolo. Esiste un sistema simpatico con gangli bene individualizzati. L'occhio è piccolo, privo di palpebre e con la pupilla rotonda o triangolare negli Urodeli, palpebrato ed orizzontale negli Anuri diurni, verticale negli Anuri notturni, rudimentale o coperto dalla pelle o dalle ossa craniche negli Apodi e in alcuni Urodeli. L'orecchio negli Apodi e negli Urodeli è rudimentale, negli Anuri è piú perfezionato (presenta trombe d'Eustachio che lo pongono in comunicazione con la faringe). Il canale digerente è disposto come comunemente lo è in tutti i Vertebrati. La bocca è ampia e le arcate mascellari presentano denti piccoli, conici. Negli anfibi adulti l'intestino è piuttosto breve, nelle larve e nei girini è molto piú lungo; termina in una cloaca che raccoglie anche i dotti urinari e seminali. L'apparato respiratorio, secondo che appartenga a adulti o a larve, si presenta diverso. Le larve sono dotate di branchie esterne, che vengono poi sostituite da branchie interne che scompaiono durante la metamorfosi (permangono soltanto negli Urodeli perennibranchiati); negli adulti invece si osserva un apparato respiratorio costituito da laringe funzionante da organo vocale, trachea e due polmoni a forma di sacca. Il sistema circolatorio è azionato da un cuore a tre cavità; il sistema linfatico, specialmente sviluppato negli Anuri, è generalmente costituito da ampi sacchi linfatici, sottocutanei.

Come si riproducono gli anfibi?

Gli anfibi sono animali a sessi separati e si distinguono talvolta per un dimorfismo sessuale che si accentua durante il periodo riproduttivo. Solo nei maschi dei Bufonidi vi è parziale ermafroditismo. L'accoppiamento ha luogo generalmente nell'acqua e la fecondazione è per lo piú esterna. Gli Urodeli producono spermatofore che le femmine accolgono nella spermateca; in essi si può avere anche viviparità ed in tal caso lo sviluppo avviene nel corpo materno. Nella maggioranza dei casi gli anfibi sono ovipari e le uova vengono deposte nell'acqua in ammassi o in cordoni, protetti da involucri gelatinosi, secreti dalle ghiandole degli ovidotti. Molte specie esercitano cure parentali. La segmentazione delle uova degli anfibi è totale disuguale, eccezion fatta per gli Apodi in cui è parziale. Non si formano membrane amniotiche, nè allantoide e manca anche il sacco del tuorlo. Lo sviluppo è indiretto con interposizione di una complessa fase larvale. La larva degli anfibi è detta girino; questo, dopo una serie di modificazioni si presenta costituito da una regione anteriore, di forma tozza, comprendente il capo e il tronco e da una regione posteriore, formata da una lunga coda terminale in un'ampia pinna. In un secondo tempo appaiono le zampe posteriori, che crescono rapidamente; intanto si inizia anche la formazione delle zampe anteriori e la coda si accorcia e gradatamente viene riassorbita. Contemporaneamente avvengono le modificazioni dell'apparato respiratorio, circolatorio, digerente. In alcuni anfibi si osserva neotenia, si ha cioè il raggiungimento della maturità sessuale, senza il compimento della metamorfosi per cui i neotenici (quali Proteus, Necturus, Ambystoma) conservano l'abito larvale.