Il gatto Siamese

Pubblicato il : 01/05/2014 17:45:32
Categorie : Razze di Gatti

Il gatto Siamese

 Quando alcuni esploratori inglesi, appassionati cato­fili, scoprirono questi gatti (che viaggiavano come oggetti preziosi sulle carovane ell'antica Persia), rimasero senza parole. Si trovarono di fronte ad animali dall'aspetto regale, dal porta­mento e dai modi di fare aristocratici, dal carattere mansueto ed estrema­mente tranquillo. Se ne innarnorarono e, nel minor tempo possibile, li porta­rono in Gran Bretagna.

Caratteristiche del gatto siamese

Nasceva così la passione per quello che sarebbe stato definito ii gatto "Persiano". Oggi, tutte le caratteristiche originarie della razza sono rimaste immutate (o sono state messe in risalto) e il Persiano è diven­tato uno dei gatti più conosciuti, diffusi e amati al mondo. Fisicamente massic­cio, forte e caratterizzato da un morbi­dissimo pelo lungo, il Persiano ha un carattere che lo rende uno dei migliori gatti domestici in assoluto... Tranquil­lissimo, questo micione è il re incon­trastato della casa. La selezione, oltretutto, ha accentuato la sua domesti­cità, rendendolo un animale a cui basta un po' di confort per vivere bene. II Persiano è un gatto psicologicamente equilibrato, che non si fa tanti problemi e non è difficile renderlo felice.

Di cosa ha bisogno un gatto Siamese?

II Persiano ha un carattere facile da gestire, perciò, sul piano fisico, ha un mantello che non può essere trascurato. II pelo, lungo e fitto, richiede necessariamente almeno una spazzolatura quotidiana. Dato che, nel corso della sua vita, il gatto dovrà essere pettinato migliaia di volte, l'ideale sarebbe abituarlo fin da piccolo con graduali spazzolate delicate e continue. Se dovessimo trascurare questa operazione, ci ritroveremmo un gatto con un pelo opaco, arruffato e pieno di nodi. Oltretutto faremmo correre seri rischi di salute al nostro micio: l'ingestione di grossi quantitativi di pelo morto, infatti, causerebbe la formazione di pericolosi nodi. Attenzione, poi, alla lacrimazione abbondante: gli occhi vanno tenuti puliti e il pelo sottostante va trattato con prodotti specifici (per evitarne l'ingiallimento). La selezione ufficiale avvenne nel 1889 anche se questo gatto era sbarcato in Inghilterra oltre due secoli prima. Nel corso degli anni, gli allevatori britannici selezionarono una razza che restava fedele a quella diffusa in Persia, introducendo pere alcune evoluzioni estetiche. Innanzitutto, Si preferì irrobustire la struttura corporea e seguire la strada della "rotondità" del lineamenti. Poi, cercando di soddisfare ulteriormente i gusti degli appassionati britannici, si accentuò ii più possibile la lunghezza del mantello (la razza originaria era a pelo semi lungo): ii risultato piacque al punto da rendere ii Persiano ii gatto preferito dalle nobili famiglie europee. Per finire, si lavorò sulla testa: la selezione mise in risalto la tipica schiacciatura del muso, la cosiddetta "Peke-faced" ("faccia da pechinese).

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