Shitzu, Persiani, ma anche Maltesi, Barboncini, Cocker spaniel. Lunga è la lista delle razze di cani e gatti che “piangono”. L’antiestetica lacrimuccia che lascia una riga rossiccia sul pelo dei nostri amici è la croce di proprietari ed allevatori; vediamo da cosa è causata, se si può prevenire e come è possibile trattarla.
Quali sono le cause della lacrimazione in cani e gatti
Tutti gli animali producono, a ciclo continuo, lacrime; esiste una parte dell’occhio deputata a raccogliere queste le lacrime, e a drenarle. A volte le lacrime prodotte sono troppe, come, ad esempio, nel caso di un’irritazione, o sono troppo liquide, cosa che può accadere se manca la parte “vischiosa“. La parte vischiosa delle lacrime, inoltre, è fondamentale alle stesse per restare adese all’occhio e mantenerlo lubrificato (giacché è questa la vera funzione delle lacrime!); in entrambi i casi si avrà come risultato il musetto bagnato. Altra evenienza è che le lacrime siano prodotte in quantità normale, ma che la difficoltà sia nel deflusso. Il drenaggio può venir meno per un’alterazione del dotto naso-lacrimale, che è il piccolo “tubicino” deputato a convogliare le lacrime internamente alle narici. Nel cane ci sono grandi variazioni di struttura del dotto, sia tra diverse razze che nello stesso soggetto (a destra e a sinistra); infatti lo sbocco del dotto può essere localizzato o nella porzione laterale della narice, o a livello del meato nasale. Inoltre spesso i cani hanno uno sbocco del dotto anche a livello del canino superiore.
Chi ha la lacrima facile
Parlando di razze, quelle dolicocefaliche (a muso lungo e stretto, come i Levrieri) e mesocefaliche (a muso proporzionato di lunghezza e larghezza medie, come i Beagle) hanno un dotto più lungo e stretto, mentre nelle brachicefaliche (a muso corto e largo, come i Bulldog) è largo e tortuoso, con una posizione di sbocco molto variabile. Nel gatto il dotto naso-lacrimale corre ininterrotto fino alle narici ma, a causa della loro particolare conformazione, lo sbocco nasale è difficile da mettere in evidenza. Se si ha un’ostruzione del deflusso delle lacrime attraverso il dotto naso- lacrimale, parliamo di epifora. Se invece il problema è una super produzione di lacrime, che non può essere smaltita dal sistema di drenaggio, parliamo di lacrimazione. In entrambi i casi si avrà una colorazione marrone del pelo all’angolo interno dell’occhio.
Questione di razza
Nei cani l’eccessiva lacrimazione è spesso giustificata come una caratteristica della razza: e se è vero che l’aplasia, ovvero la mancata formazione del dotto, o la non perforazione del punto lacrimale è di comune reperimento in Cocker spaniel, inglese o americano, in molti terrier e nel Golden retriever, è altrettanto vero che spesso non si indaga a fondo sulle possibili terapie. Moltissime sono poi le razze “mignon”, come Barbone nano e toy, Bichon frisè, Maltese, Shihtzu, Tibetan spaniel, dove il pelo e la cute vicino all’angolo interno dell’occhio sono colo- rate di marrone da una lacrimazione perpetua; questo colore sembra essere causato dalla presenza di particolari pigmenti nelle lacrime. Tra i fattori predisponenti, inoltre, si annoverano anche malformazioni delle palpebre o la forma particolarmente globosa dell’occhio, come accade nello Shittzu. Nel gatto, l’unica razza che sembra colpita è il Persiano, causa la sua particolarissima conformazione del muso.
Un problema non solo estetico
Anche se sembra, parlar di lacrime, un argomento meramente estetico, se non adeguatamente trattato può degene- rare causando dermatiti facciali. Escludendo, ovviamente, tutti quei casi che hanno una lacrimazione tale da necessitare della visita d’urgenza di uno specialista veterinario (cosa che sarebbe comunque da effettuare se si vuole identificare il problema), vediamo piccoli rimedi per garantire la pulizia ed eventualmente per sbiancare un po’ il pelo oramai rossiccio, del nostro amico.
Rimedi fai da te contro la lacrimazione
In caso di una lacrimazione modesta, sarà sufficiente una pulizia quotidiana con garzine umide, al massimo usando un prodotto specifico per la pulizia de- gli occhi. Quando la situazione diventa un po’ più impegnativa e di lunga durata, esistono in commercio shampoo sbiancanti per soli manti chiari, da utilizzarsi preferibilmente in toelettatura. Per il cliente esigente dall’America arrivano i gel e le polveri sbiancanti, che fanno ritrovare al pelo il bianco naturale, da applicarsi quotidianamente. Attenzione! Usare prodotti sbiancanti solo su manti chiari; il pelo nero infatti diventa grigio! Ultimo ritrovato è un alimento complementare da aggiungere alla razione quotidiana, esso dovrebbe garantire la scomparsa dell’antiestetico rossore. Su altro fronte alcuni autori ipotizzano, come causa degli inestetismi colorati, un’interferenza alimentare nel meccanismo di ossidazione delle lacrime.