Gli alimenti per cani e gatti sono il segmento predominante nella maggior parte dei petshop e la sua analisi presenta certamente un grande interesse per gli specialisti del settore degli animali da compagnia. Dopo aver presentato un’analisi del mercato degli alimenti per cani, in questo numero ci soffermiamo sull’analisi dei dati relativi agli alimenti per gatti. Considerando la somma dei canali Petshop e Grocery i dati SymphonyIRI contenuti nel Rapporto AssalcZoomark 2012, mostrano che l’alimentazione per gatti copre una quota del 54,2% sull’intero mercato cane e gatto, arrivando a pesare a valore 869,6 milioni di euro. In questa cifra non è incluso il segmento degli snack & treats, giovane e ancora molto piccolo in quota (0,8%), che vale ulteriori 12,7 milioni di euro e continua a crescere a doppia cifra. Il valore degli alimenti per gatti corrisponde a 301,8 milioni per il secco e 567,8 per l’umido. Rispetto all’anno precedente questi valori mostrano un aumento, rispettivamente, dell’1,5% e 1,9%. Notiamo quindi una netta prevalenza del segmento umido gatto, che rappresenta il 35,4% del totale mercato contro il 18,8% del segmento secco gatto, dovuta sia all’arricchimento delle referenze a maggior valore aggiunto, come quelle aventi caratteristiche funzionali o gastronomiche e confezionate in piccole grammature, che all’importante presenza di volumi in fascia economy e media nel canale Grocery.
L’ANDAMENTO NEI DIVERSI CANALI
Andando ad analizzare i canali distributivi, i format appartenenti al canale Grocery coprono il 71,2% del fatturato totale della categoria, per un totale di 619 milioni di euro, mentre il Petshop genera circa 250 milioni di euro, rappresentando il 28,8%. Sono i Supermercati, in particolare, a generare i maggiori valori di vendita, oltre il 35% del mercato gatto, seguiti dagli Ipermercati e dai punti vendita LSP. Entrando nel dettaglio dei singoli segmenti, l’umido per gatti vale 442,8 milioni di euro nel canale Grocery, mentre il canale Petshop genera i restanti 125 milioni di euro. In entrambi i canali il segmento cresce rispetto all’anno precedente, del 2,1% nel Grocery e dell’1,2% nei petshop. Questo è dovuto alla maggior diffusione degli alimenti umidi nella Grande Distribuzione, ed infatti vediamo che il peso relativo dei due canali appare più equilibrato nel caso degli alimenti secchi, categoria meglio presidiata dal canale petshop. Il secco gatto, infatti, genera 125,8 milioni di euro nel petshop, coprendo il 41,7% del mercato a valore, mentre il canale Grocery vale 176 milioni, da cui transita il 58,3% del fatturato del segmento. Anche in questo caso la crescita è positiva in entrambi i settori, con il Grocery che cresce dell’1,8% e il canale petshop che segue il trend con un aumento dell’1,1%. Riguardo all’assortimento di vendita, il petshop mostra un numero di referenze decisamente maggiore rispetto ad ipermercati e supermercati. Questo è evidente soprattutto nell’umido gatto, dove alle 353,3 referenze dei petshop (aumentate nel confronto con l’anno precedente di 15,9 nuove entrate) si contrappongono le 176,4 referenze degli ipermercati, anche queste in aumento di 11 referenze. I supermercati ne registrano invece solamente 82,3, con un lieve aumento pari a 0,4 nuove entrate. Anche nel secco gatto la maggior specializzazione del petshop è evidente: 170,5 referenze contro le 63,2 degli Ipermercati e le 29,1 dei Supermercati. L’assortimento dei petshop appare quindi il punto di forza del canale, essendo decisamente più vasto rispetto a quello di ipermercati e supermercati. Tendenzialmente, oltretutto, il maggiore assortimento del petshop è concentrato su alimenti di fascia premium e superpremium, con un’alta specializzazione e prodotti specifici: un’offerta studiata per clienti che ricercano prodotti ad alto valore aggiunto, unitamente all’accurato servizio di consulenza che un petshop offre ai propri clienti sono i punti di forza sui quali il canale può puntare per contraddistinguersi dalla GDO.
CONFEZIONI E FORMATI NEL PETSHOP
Un elemento che merita di particolare attenzione, dato il vasto assortimento, è la composizione ed i trend dei diversi pack e formati nel petshop. Sul totale pet food rimane evidente la prevalenza sia a volume che a valore dei formati classici: il sacco caratterizza in modo dominante il segmento secchi, e la lattina il segmento umidi. Analizzando gli alimenti per gatti e focalizzandosi sul secco, la quota più importante è rappresentata dal formato da 1 a 2,5 kg (53,6% a valore) e da quello 201-500 g (26,4% a valore), con quest’ultimo sostanzialmente sta- bile, al contrario del primo che registra un calo a volume (-1,8%). Parallelamente, per ragioni di funzionalità, varietà e qualità percepita, continua la crescita a doppia cifra della fascia < 200 g che include i monoporzione ma che rappresenta ancora solo lo 0,7% del fatturato. Bene anche i formati superiori ai 5 kg che arrivano a pesare il 9,5% a valore. Concentrandosi invece sugli alimenti umidi, una prima segmentazione a valore evidenzia quote del 66,7% per la lattina, 7,5% per la vaschetta e 25,8% per la bustina. Il formato < 120 g, sulla somma dei tre pack, rappresenta il 79,1% del valore totale degli alimenti umidi per gatto, dunque sviluppato da confezioni single-serve tipiche di questa grammatura, ed in crescita complessiva del +3,8%. I formati più grandi risultano invece in calo. La vaschetta mostra la performance migliore con +11,2% di crescita a valore. I formati dai 240 g in su sono in netto calo, fino al -12,4% a valore per la fascia > 500 g.