Le intolleranze alimentari e reazioni avverse al cibo

Pubblicato il : 24/05/2016 11:38:56
Categorie : Alimentazione , Alimentazione

Le intolleranze alimentari e reazioni avverse al cibo

Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse agli alimenti, cioè risposte cliniche anomale dell'animale in seguito all'assunzione di cibo. Si possono distinguere da una vera e propria allergia in quanto non coinvolgono il sistema immunitario ma presentando la medesima sintomatologia verranno trattate come tali.

Sintomi delle intolleranza alimentari

I sintomi che si riscontrano maggiormente possono essere di natura cutanea quali prurito, dermatite, forfora, alopecia, iperpigmentazione o di natura gastroenterica come vomito, diarrea, flatulenze. Possono comparire, inoltre, lacrimazione eccessiva, congiuntivite, e otite. Raramente un animale soggetto ad un'intolleranza alimentare manifesterà tutti questi sintomi contemporaneamente, è più frequente infatti, che compaiano due o tre dei sintomi sopra elencati se non addirittura, in alcuni casi, uno solo.

Allergeni responsabili di intolleranze negli animali

Tra gli allergeni responsabili di un quadro clinico come quello appena descritto i più frequenti sono le proteine di origine animale, di qui il motivo per cui molte aziende mangimistiche hanno investito nella ricerca di proteine alternative al fine di formulare alimenti monoproteici.

La dieta ad esclusione o dieta privativa

Tra le scelte terapeutiche adottate dal Medico Veterinario, infatti, si ha la dieta ad esclusione o dieta privativa, che si serve proprio di questi mangimi. L'obiettivo, quindi, sarà quello di escludere tutte le proteine che il nostro animale ha assunto precedentemente, andando alla ricerca di una proteina "nuova" che sia altamente digeribile e ben tollerata; tra le proteine più frequentemente utilizzate si può avere la renna, il cervo, il coniglio, il maiale.... Ovviamente, una volta individuata la proteina ideale, grazie alla quale si osserverà un miglioramento se non addirittura la completa remissione della sintomatologia, la sua alimentazione dovrà limitarsi a tale mangime, senza cadere nell'errore di somministrare alternativamente un altro alimento in quanto anche quest'ultimo monoproteico. Molto volte, infatti, i soggetti intolleranti, tendono a distanza di tempo a ripresentare tale problematica per cui è bene tenersi delle proteine "nuove" come riserva.

Non è però sempre facile ed immediato trovare la reale causa di un'intolleranza alimentare, non sempre sono le proteine ad essere le responsabili di tale patologia, in alcuni casi, infatti, la causa si può attribuire ai cereali, o addirittura ai conservanti, a tale riguardo la ricerca si è evoluta nella formulazione di mangimi grain free, cioè privi di cereali, e in mangimi che utilizzino conservanti naturali.

Mangimi grain free

Per quel che riguarda i grain free, esistono diverse aziende che hanno investito in tale direzione, l'unico inconveniente è che la maggior parte di questi mangimi presentano una percentuale di proteine e grassi molto alta, è fondamentale, perciò, che vengano utilizzati su animali molto attivi al fine di riuscire a bruciare tutta l'energia metabolizzabile fornita dal mangime senza andare ad appesantire eccessivamente i reni e il fegato. Esistono comunque prodotti grain free che apportano una percentuale più bassa di proteine e grassi per cui indicati per una maggior numero di soggetti. Parlando sempre di intolleranza alimentare l'ideale sarebbe quello di trovare un mangime che sia grain free e allo stesso tempo anche monoproteico al fine di agevolare il Medico Veterinario nell'impostare una dieta privativa sia da un punto di vista di proteine che di cereali.

No ai mangimi scadenti

In conclusione tengo a sottolineare che, in alcuni casi, i problemi di intolleranze possono essere legati alla somministrazione di mangimi scadenti per cui accertatevi sempre della qualità del mangime che somministrate al vostro amico a quattro zampe; questa è la prima regola per un corretta convivenza nel rispetto delle sue caratteristiche etologiche.

 

 

A cura della Dott.ssa Roberta Piccolo, Medico Veterinario

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