Le intossicazioni da piante o sostanze vegetali, per fortuna, non sono così frequenti, ma è buona norma conoscere quali di queste piante, comunemente presenti all'interno delle nostre abitazioni o dei nostri giardini, possono essere pericolose per la salute dei nostri animali. Tra il cane ed il gatto la specie più a rischio è sicuramente il cane ed in particolare il problema si pone quando parliamo di cuccioli, che per il loro istinto esplorativo e per gioco tendono a masticare qualsiasi cosa.
Alcune piante, infatti, se accidentalmente ingerite contengono delle sostanze tossiche, che in alcuni casi possono causare una sintomatologia piuttosto grave.
Generalmente i sintomi più frequenti sono vomito, diarrea, letargia ed anoressia, nei casi più gravi si possono avere effetti sistemici a carico del fegato, reni, sistema nervoso centrale e sistema cardiocircolatorio.
Tra le più comuni piante da esterno possiamo classificare:
Oleandro
L'oleandro (nome scientifico: Nerium oleander) è un arbusto cespuglioso sempreverde indigeno delle regioni mediterranee, i fiori variano dal bianco al rosa al rosso al violetto, e la fioritura dura parecchi mesi durante il periodo estivo. È possibile ritrovarlo frequentemente sui cigli delle strade extraurbane.
Il principio tossico è l'oleandrina, è un glucosidecianogenetico dal sapore amaro, proprio per questo motivo è difficile che la foglia intera venga ingerita. E' possibile, però, che un cucciolo o gattino giocando ingeriscano parte delle foglie o perchè accidentalmente cadute nel loro cibo.
I sintomi possono comparire anche alcune ore dopo l'ingestione, inizialmente si può osservare nausea e vomito, successivamente diarrea sanguinolenta, stomatite, ma i problemi più gravi li riscontriamo a livello cardiaco (aritmia, blocco AV, fino ad arrivare all'arresto cardiaco).
Edera
Pianta rampicante comunemente presente in natura, appartenente alla famiglia delle Apiaceae.
Il principo tossico è l'ederagenina, contenuta nelle foglie e nelle bacche.
In caso di avvelenamento si ossono osservare ipersalivazione, nausea, dolori addominali, difficoltà respiratoria e diarrea.
In caso di ingestione massiva si può arrivare anche a coma e morte dell'animale.
Bella di notte
La "bella di notte" (nome scientifico: Mirabilis jalapa L.)
è un cespuglio erbaceo presente nei nostri giardini della famiglia delle Nyctaginaceae, originaria del Sud Africa, i cui semi e radici risultano tossici.
I principi attivi, che la rendono tale sono alcaloidi (Bellemarina), resine e arabinosio.
La tossicità si esplica soprattutto a livello gastroenterico, determinando irritazione, nausea, vomito, dolori gastrici e diarre. Può determinare anche paralisi muscolare e difficoltà respiratoria. Con il contatto con la cute si possono avere casi di dermatite.
Azalea
L'azalea è un arbusto da fiore della famiglia delle Ericaceae, l'ingestione delle foglie e del suo nettere è fortemente irritante, ed è in grado di indurre negli animali dimestici nausea, vomito, ipersalivazione e anoressia.
Rododendro
Arbusto sempreverde fittamente ramificato che fiorisce tra maggio e settembre con fiori di variati colori.
Tutte le parti della pianta contengono un diterpene tossico andromedotossina, che provoca l'abbassamneto della pressione arteriosa per un lungo periodo danneggiando l'attività cardiaca.
Tra i sintomi principali si riscontrano: vomito, diarrea, dolori addominali, depressione cardiocircolatoria e respiratoria.
Ortensia
E' una pianta molto diffusa in Italia, caratterizzata da grossi agglomerati di fiori a formare delle corolle colorate, appartiene alla famiglia delle Hydrangeaceae.
I fiori e le foglie sono considerati pericolosi, in particolare per il gatto, in quanto contengono glucosidi dall'effetto cianotico.
L'azione tossica si manifesta principalmente nei mesi caldi quando la pianta raggiunge il massimo grado di fioritura, e può determinare vomito, diarrea e difficoltà respiratoria.
Tasso
Il tasso è un arbusto sempre verde.
Il principio tossico, un alcaloide di nome Tassina, è contenuto negli aghi, nella corteccia e nei semi, i frutti di colore rosso e di aspetto carnoso sembrano attrarre particolarmente gli animali.
I sintomi d'intossicazione compaiono rapidamente, con morte improvvisa prima ancora che il proprietario si renda conto della gravità dei sintomi. Se ingerito in quantità modesta si osservano tremori, debolezza muscolare, dispnea e collasso.
Cycas
Pianta originaria dei Paesi orientali (Cina, Giappone e Indonesia), caratterizzata da foglie con punte acuminate e da infiorescenze che producono semi carnosi di colore rosso.
Sia le foglie che i semi sono estremamente tossici, nell'arco di poche ore sono in grado di determinare vomito, diarrea e sete intensa. Dopo qualche giorno dall'ingestione possono comparire emorragie e sintomi neurologici quali abbattimento e convulsioni. L'organo maggiormente colpito è il fegato, il quale manifesterà una grave insufficienza acuta.
L'intossicazione può avere esito fatale se non diagnosticata rapidamente e se non impostata una terapia di supporto per il fegato e di depurazione per l'organismo.
Tra le più comuni piante da interno possiamo classificare:
Dracaena marginata
la Dracena è una pianta originaria dell'Africa tropicale e dell'Asia, fa parte della famiglia delle Liliaceae. Se ne conoscono molte varietà ma quella probabilmente maggiormente presente all'interno delle nostre case è la varietà "marginata".
La Dracena marginata conosciuta più comunemente come Trochetto della felicità, è originaria del Madagascar costituita da foglie molto fini e fitte.
L'ingestione occasionale delle foglie può determinare debolezza, perdita di equilibrio, depressione, vomito, diarrea e rigonfiamento del muso.
Dieffenbachia
E' una pianta sempreverde della famiglia delle Areacae. Moderatamente tossica per i cani, è molto più pericolosa per i gatti.
Le radici, le foglie ed il fusto contengono un lattice bianco-verdastro tossico che a livello cutaneo può determinare eritema e vescicole, se ingerito può causare irritazione, gonfiore al cavo orale, tumefazioni faringee, ipersalivazione, vomito e diarrea. Anche i reni possono risentire dell'intossicazione.
Se si interviene tempestivamente raramente causa morte dell'animale.
Stella di Natale (Euphorbia)
Appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, contiene un lattice altamente urticante che può causare gonfiore, bruciore, irritazione a tutto l'apparato digerente, tosse, senso di soffocamento, vomito, dolori colici e diarrea.
Mughetto
Tra i fiori considerati potenzialmente dannosi per la salute dei gatti deve essere inserito anche il mughetto. Tutte le parti di questo fiore, se ingerite, possono infatti causare disturbi gastrointestinali ed aritmie cardiache.
Ciclamino
Il ciclamino appartiene alla famiglia delle Primulaceae ed è tra i fioripiù apprezzati sia per la sua resistenza, che comporta davvero pochi accorgimenti per preservare l’integrità della pianta anche in inverno, sia per la bellezza dei fiori, dalle svariate tonalità rosa-violacee.
I principi attivi che rendono il ciclamino tanto tossico, sia per i cani che per i gatti, sono la ciclamina e le saponine.
Tutta la pianta può provocare gravi problemi gastro-intestinali e, in alcuni casi, portare addirittura alla morte. Il grado di tossicità del ciclamino è maggiore nel bulbo che essendo interrato non è solitamente a disposizione immediata dei nostri amici a quattro zampe. Se ingeriti, anche i fiori possono essere causa di diarrea, vomito e portare a convulsioni.
Kalanchoe Blossfeldiana
Questa pianta, dette Calancola, appartiene alla famiglia delle Crassulaceae, originaria del Madagascar.
Contiene sostanze che possono produrre irritazione gastrointestinale, e altre che sono tossiche per il cuore e possono causare gravi alterazioni di frequenza e ritmo cardiaci.
A cura della dott.ssa Roberta Piccolo, Medico veterinario