Dei tre cani provenienti dai Pirenei, due sono di origine francese (Cane da Montagna e pastore dei Pirenei) e uno di origine spagnola: il Mastino dei Pirenei. Quest'ultimo viene spesso confuso con il Cane da Montagna, da cui si differenzia per il mantello pezzato, l'aspetto più molossoide, la testa più grossa e la presenza di giogaia. Conosciuto anche come Mastino di Navarra o del Leon, in passato è stato impiegato per la difesa del gregge dagli orsi e, in terra spagnola, tuttora è il compagno delle pecore durante la transumanza. Alla fine degli anni '40, con la scomparsa del lupo dai Pirenei, il Mastino si ritrovò disoccupato e a serio rischio di estinzione, per sua fortuna una trentina d'anni dopo alcuni appassionati cominciarono un difficile lavoro di recupero che portò alla fondazione, nel 1977, del Club di razza, che ogni anno organizza un'importante esposizione monografica che vede partecipare i migliori esemplari provenienti anche dall'estero. Non si tratta comunque di una razza molto diffusa in Italia (59 i soggetti iscritti nel 2011), né in altri Paesi europei (7 in Germania, 18 Francia) mentre nella natia Spagna ne sono stati registrati 132. Va comunque sottolineato l'ottimo livello dell'allevamento italiano, grazie anche a riuscite importazioni dalla Spagna.
Mastino dei Pirenei: un cane protettivo e coraggioso
Il Mastino dei Pirenei è un cane sensibile, affettuoso e tranquillo, che ha "trasferito" il suo istinto di protezione del gregge alla famiglia che lo ha scelto come compagno. Ama sentirsi parte del "branco" e cerca il contatto umano, è dolce e protettivo ed è magnifico con i bambini con i quali è un vero compagno di giochi, anche se è consigliabile fare attenzione con i cani giovani, ancora esuberanti e un po' maldestri. Del cane abituato nei secoli a difendere il gregge dall'attacco dei predatori è rimasto un grande coraggio che però tira fuori solo nelle situazioni di reale pericolo, in questo caso è molto reattivo e da cane solitamente silenzioso comincia ad abbaiare. Può diventare davvero feroce con i malintenzionati, rivelan dosi un tenace, veloce ed efficace difensore; come in passato quando doveva affrontare il lupo, non si allontana per inseguire l'aggressore ma resta a protezione della famiglia. È particolarmente intelligente e facilmente addestrabile, solitamente tranquillo e abituato per secoli a fare lavoro di squadra con i suoi simili. Non è aggressivo, non cerca la lite e convive pacificamente anche con i gatti.
Le sue esigenze
Come molti cani di grossa taglia, anche il Mastino dei Pirenei ha uno sviluppo lento tanto che raggiunge la piena maturità fisica solamente intorno ai 3 anni e quella psicologica intorno ai 2, quando comincia a essere consapevole della propria forza e delle proprie dimensioni. Considerando la sua stazza (non di rado supera gli 80 kg), il fatto che tenda a sbavare e che, nel periodo di muta, perda copiose quantità di pelo, è preferibile alloggiarlo in uno spazio tutto suo al di fuori dell'abitazione che, però, sia collegato alla casa, in modo da non fargli mai mancare i contatti con il nucleo familiare per lui fondamentali. Ha bisogno di un padrone che comprenda che, mentre è un valido cane da difesa, non è il classico guardiano cui affidare la protezione di una proprietà, la sua storia di cane da transumanza non gli ha lasciato in eredità uno spiccato istinto territoriale.
La transumanza
La transumanza è la forma più antica utilizzata nell'allevamento per spostare il bestiame in estate ai pascoli in montagna e, in autunno, a quelli in pianura. In passato la transumanza avveniva con cinque Mastini che stavano intorno al gregge (che arrivava a contare anche un migliaio di pecore) e un cane che lo conduceva. I Mastini non inseguivano il lupo, proteggevano le pecore e attaccavano il lupo solo quando questo era così vicino da costituire una reale minaccia. Una particolare caratteristica del Mastino dei Pirenei era quella di esercitare un minuzioso controllo del territorio, valutando la consistenza del terreno e scegliendo il tragitto più sicuro per far passare le pecore. Una volta, i grossi greggi venivano spostati a piedi, oggi questo sistema di allevamento si è evoluto e, per stare al passo con i tempi, le greggi vengono trasportate con veicoli, un cambiamento che, di fatto, ha messo "in pensione" il nostro Mastino.