Pur senza mai essere stato soggetto a boom improvvisi, la diffusione numerica del nostro Volpino in Italia si mantiene costante e lo stesso vale per il livello qualitativo, attentamente monitorato dall’Atavi, il club di razza. Molto bolle in pentola per questo piccolo cane a partire da una novità che riguarda il settore espositivo: dal 1 gennaio 2014, infatti, vengono assegnati, in esposizione 2 Cac distinti, uno per la varietà bianca e uno per quella rossa (al 5 raduno nazionale che si è svolto nello scorso 29 marzo scorso a Rosignano Marittimo hanno partecipato 70 soggetti di cui 7 rossi). Con una punta di orgoglio possiamo dire che il Volpino sta diventando sempre più internazionale. All'estero è oggetto di interesse sempre crescente e per questo motivo è stata fondata nel 2011 l' Umavi (Unione Mondiale Associazioni Volpino Italiano) cui aderiscono ben sedici Nazioni: Argentina, Nord America, Canada, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Inghilterra, Finlandia, Olanda, Norvegia, Polonia, Russia, Scozia, Svezia e Svizzera. Il prossimo appuntamento internazionale è il 19 e 20 settembre, con un congresso mondiale della razza che si svolgerà in Polonia.
Mai tosare il volpino
Il Volpino Italiano è una nuvola di pelo, ma un importante fattore di tipicità è la tessitura, che deve essere vitrea. Una bella qualità di questa razza è che il mantello è autopulente e non richiede perciò cure impegnative se non regolari spazzolate a cadenza settimanale che andranno fatte nella direzione del pelo (quasi mai anche contropelo) con una spazzola a denti lunghi e arrotondati.
Il carattere del volpino italiano
Questo cane si porta dietro la fama di piccolo cane isterico, abbaione e ingestibile, ma lo diventa solo per una cattiva gestione. Si tratta, infatti, di un cane che, nonostante abbia piccole dimensioni, ha un forte temperamento e grande intelligenza, ma proprio per questo richiede un padrone altrettanto intelligente, che diventi una guida di cui avere fiducia e rispetto, in caso contrario si arroga il diritto di fare delle scelte per conto suo e di dettare il bello e il cattilate vanno intensificate nel periodo di muta, in cui il Volpino si spoglia di tutto il sottopelo. È bene insistere soprattutto dietro le orecchie e dove è più probabile la formazione di nodi. La sua è una pelliccia molto folta ma è sbagliatissimo tosarlo, non solo perderebbe la sua bellezza ma verrebbe privato di una protezione sia dal freddo sia dal caldo.
IL ”FATTORE ROSSO"
Per quanto riguarda il colore, nell'immaginario collettivo il Volpino è solamente bianco, in realtà esistono due colori che ultimamente si stanno riscoprendo: il rosso e il nero. Quanto alle giuste tonalità, poi, le linee-guida emanate dal Club di razza indicano il rosso-cervo per la varietà rossa e il bianco-latte per la varietà bianca. For-se pochi sono a conoscenza dell'esistenza di una varietà nera, presente nel sud Italia da epoca lontanissima ma mai "ufficializzata"; è stata inoltrata all'Enci una formale richiesta. Ed è un vero peccato, perché è facilmente educabile se si crea la perfetta relazione con il proprietario, impara in fretta tutto e instaura con il compagno umano un legame profondo al punto di capirne gli stati d'animo e comportarsi di conseguenza, mentre nei confronti degli estranei rimane abbastanza diffidente. Grazie alla folta pelliccia si adatta a vivere anche all'aperto, diventa un vigile guardiano perché dotato di uno spiccato senso del territorio. In seno alla famiglia, invece, rivela le sue doti di ideate cane da compagnia: è sereno, equilibrato, allegro e affettuoso con tutti, vivace e amante del gioco quanto basta per essere un buon compagno per i più piccoli che devono sempre rispettarlo e considerare la sua taglia delicata. È determinato, energico e molto coraggioso, se sfidato da un altro cane non rifiuta il confronto, nemmeno se questo è molto più grande di lui».