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Cioccolato...dolcissimo veleno!
Pubblicato il :
24/07/2017 14:00:20
Categorie :
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Cioccolato...dolcissimo veleno!
Molte persone pensano che il cioccolato sia un piacere estremo a cui non poter rinunciare, ma questo innocente piacere può essere altamente nocivo per i nostri animali.
L’eccessiva ed involontaria assunzione di tale leccornia, da parte del cane, rappresenta una delle forme di avvelenamento più frequenti, soprattutto durante le festività dove l’assunzione media di dolciumi aumenta considerevolmente.
I cani che vivono in appartamento sono i più esposti a tale pericolo, oltre ad essere particolarmente appetibile, spesso, il cioccolato, viene dimenticato in luoghi facilmente accessibili o utilizzato come premio. Per quel che riguarda i gatti questo tipo di intossicazione è molto meno frequente rispetto ai cani, ciò è dovuto al fatto che il gatto, difficilmente, si lascia attrarre da un sapore dolce, ma non per questo è da considerarsi meno tossico.
Perchè un alimento così buono, considerato quasi un antidepressivo naturale per noi umani è così pericoloso per i nostri amici a quattro zampe?
Il perchè risiede nella sua composizione.
Il cioccolato, deriva dai semi della pianta del cacao, Theobroma cacao L., e contiene delle sostanze particolari, le cosidette metilxantine, quali la teobromina e la caffeina, altamente nocive per i nostri animali.
Uno dei problemi legati alla tossicità è la loro metabolizzazione che, a differenza dell'uomo, richiede un processo molto lento, si ritiene, infatti, che l'emivita della Teobromina nel cane, una volta ingerita, sia intorno alle 17,5 ore , mentre per la caffeina 4,5 ore.
Questo alcaloide naturale è un potente stimolante, agisce sia a livello del sistema nervoso centrale causando tremori muscolari e convulsioni, sia a livello del sistema cardiovascolare determinando aritmia cardiaca.
I primi sintomi a comparire, dopo circa 2 – 4 ore dall’ingestione, sono il vomito e la diarrea, seguiti da iperattività ed aumento della minzione. Successivamente possono comparire ipertermia, tremori muscolari, convulsioni, aritmie, danno renale, coma e persino la morte del soggetto.
È bene sottolineare che l’entità del quadro tossicologico è direttamente proporzionale alla quantità ingerita, e che, più il cioccolato è dolce, minore è la quantità di metilxantine presenti in esso, per cui risulterà maggiormente pericoloso il cioccolato fondente rispetto a quello bianco.
Sono da tenere in considerazione, comunque, altri due fattori, quali, la sensibilità individuale del soggetto e la mole somatica. Sono, infatti, più a rischio i cuccioli ed i cani di piccola taglia per i quali la quantità di cioccolato che possono trovare a disposizione in casa, in relazione al loro peso corporeo, è nettamente più elevata rispetto ad un cane di grossa mole.
I primi segni di tossicità si possono già avere in seguito all'assunzione di una dose pari a 20 mg di teobromina / caffeina su kg. di peso corporeo.
Una tossicità grave può comparire, invece, in seguito all'ingestione di 40-50 mg/kg di peso corporeo.
Mentre la dose letale minima è stata stimata intorno a 95-115 mg/kg PC.
Sapendo che, in un chilo di cioccolato fondente si trovano in media circa 16 grammi di tale alcaloide ne bastano solamente 6 grammi per chilo di peso corporeo dell’animale per rappresentare un dosaggio potenzialmente letale. Per cui se prendiamo in considerazione un cane di 20 kg stiamo parlando di 120-130 gr di cioccolato fondente. È bene ricordare, comunque, che ne basta una quantità molto inferiore per scatenare i primi segni clinici d'intossicazione.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che la maggior parte degli alimenti contenenti cioccolato, oltre alle metilxantine, presentano un tenore lipidico particolarmente elevato. Questo può generare l'insorgere di pancreatite acuta, che se non trattata può evolvere in un'insufficienza pancreatica.
Pertanto, se si dovesse sospettare l’assunzione di tale alimento da parte del proprio cane è opportuno rivolgersi il più velocemente possibile dal veterinario.
Non esiste, infatti, antidoto per questo tipo di avvelenamento, la terapia medica è volta a sostenere le funzioni vitali dell’animale, a prevenire l’ulteriore assorbimento del cioccolato, sollecitandone l’eliminazione e a trattarne i sintomi. Sarà utile, per cui, reidratare l’animale con dei fluidi al fine di evitare la disidratazione indotta da vomito e diarrea e di favorire l’eliminazione della sostanza tossica tramite la diuresi.
È altrettanto importante indurre il vomito per liberare lo stomaco di circa il 70% del suo contenuto, e somministrare carbone attivo, in modo tale da limitare l'ulteriore assorbimento intestinale della teobromina. Nel caso in cui siano già comparsi sintomi nervosi o cardiaci è bene utilizzare anche anticonvulsivanti ed antiaritmici.
Tendenzialmente tutti gli animali che ricevono un trattamento adeguato nell’arco delle prime 4 – 6 ore dall’ingestione del cioccolato presentano un recupero completo di tutte le loro funzioni vitali, mentre nei casi dove sono già presenti segni neurologici la prognosi resta riservata.
Il miglior trattamento resta comunque quello di evitare l’ingestione accidentale.
Tenete lontani i vostri cani dalle tentazioni.
Mai lasciare il cioccolato incustodito in luoghi facilmente accessibili.
Mai dare cioccolatini come premio
Mai dare per scontato che l’animale stia bene se è riuscito a vomitare dopo l’ingestione del cioccolato.
La tossicosi da cioccolato è un vero è proprio killer, ma è un killer che si può tranquillamente evitare!
A cura della Dott.ssa Roberta Piccolo – Medico Veterinario